Trasporto pubblico o privato: com’è cambiato il settore dopo il lockdown

La pandemia ha provocato cambiamenti significativi nelle abitudini dei cittadini, soprattutto per quanto concerne la mobilità urbana.

Con la fine del lockdown e il ritorno alla semi-normalità, la paura dei luoghi affollati ha rallentato l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, sostituendoli con l’automobile privata o car sharing, la bicicletta e.. il monopattino! Complice il decreto emanato dal Governo per il bonus bici, un contributo economico del valore di 500 euro, a titolo di rimborso o di sconto del 60% della spesa sostenuta per l’acquisto di biciclette, monopattini e altri veicoli a propulsione prevalentemente elettrica. Un modo rivoluzionario di vivere gli spostamenti, in maniera green ed eco-friendly.

L’Italia, secondo una statistica mondiale, è risultata essere il secondo Paese, dopo la Cina, per utilizzo dell’auto privata come mezzo principale. Dati registrati dopo il lockdown, ovviamente, che fanno emergere il bisogno, in questo determinato periodo storico, di sicurezza sanitaria.

Cosa ci riserva il futuro?

Settembre è arrivato, il ritorno sui banchi e in ufficio sta portando ad un aumento della mobilità sul tessuto urbano, anche se tante aziende stanno ancora adottando la politica dello smart working. Il modo di vivere gli spostamenti da parte dei cittadini è sicuramente cambiato, ma bisogna ancora vedere se l’automobile rimarrà il mezzo prediletto anche nel lungo periodo, oppure ci sarà un ritorno all’utilizzo dei mezzi pubblici, i quali si confermano i perdenti del post-lockdown, soprattutto in Europa.

Possiamo sicuramente affermare che il modo di concepire gli spostamenti sta cambiando, grazie anche alla maggiore attenzione rivolta all’ambiente, alla mobilità sostenibile e alla salute personale.

Postato il 16 settembre

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