Anche gli pneumatici vanno in quarantena.

Il lockdown, prima o poi, finirà e finalmente ritorneremo ad utilizzare la nostra vettura, ma potrà capitarci di avvertire una leggera vibrazione appena accesa che persisterà per i primi chilometri, scomparendo poi.

Niente paura, è il flat spotting, una conseguenza inevitabile di una sosta prolungata, che porta gli pneumatici, dato il peso dell’automobile, ad appiattirsi. E’ sufficiente soltanto tornare a usare la propria auto e riportare gli pneumatici nella temperatura di esercizio ottimale. Una volta raggiunta la temperatura richiesta, le gomme dell’auto riotterranno la loro conformazione eliminando il flat spotting e la relativa deformazione.

Alcuni fattori, però, rischiano di rendere il flat spotting permanente, come ad esempio, il tipo degli pneumatici: i più larghi sono dotati di maggior resistenza; l’età degli pneumatici, la durata della sosta e la pressione iniziale sono altri fattori da tenere in considerazione se si pensa di aver subito un danno alla propria automobile, più usurati e vecchi gli pneumatici sono, maggiore difficoltà riscontreranno per tornare alla forma originale, mentre una pressione di partenza ottimale, ovviamente, rallenta l’appiattimento delle gomme

Continental, leader mondiale nella produzione degli pneumatici, fissa ad un mese la sosta per le vetture ferme a lungo, dopo questo lasso di tempo i rischi per le gomme ovalizzate aumenterebbero.

Il consiglio degli esperti è di aumentare leggermente la pressione di gonfiaggio degli pneumatici da 0,2 fino a 0,5 bar in più a seconda della massa del veicolo e del tempo di stazionamento, non superando mai la massima pressione di gonfiaggio a freddo consigliata dalla casa costruttrice.

Dopo quasi due mesi di sosta per il lockdown, quindi, appena sarà possibile guidare nuovamente la nostra automobile, si raccomanda di far controllare gli pneumatici, per tornare a sfrecciare in libertà e sicurezza.

Postato il 28 aprile